La credibilità di mons. Gerhard Ludwig Müller, neo prefetto
dell'ex Sant'Uffizio, come degno successore del "carabiniere dell'ortodossia" card. Ottaviani, è inversamente proporzionale alla sua disinvoltura affabile e paternalistica, sin troppo stridente col suo ruolo.
Certo è più facile credere alla reale e sostanziale presenza
di donne che si abbracciano, con tanto di malcelato piacere, ad una allegra
manifestazione di lesbiche, piuttosto che credere alle ieratiche apparizioni della Regina della Pace. Donna per Sua
Eccellenza non abbastanza fisica e appariscente, anche se richiama a sé decine di
milioni di fedeli oranti e genuflessi, soprattutto giovani, da tutto il mondo.
Al raduno lesbo, ci dica, l'intransigente signor Prefetto della Congregazione un tempo Suprema, Lui ch’era presente di persona, quanti erano i confessionali con
migliaia di penitenti in coda come si vedono ogni giorno a Medjugorje?
E' giunta a Sua Eccellenza anche solo l'eco lontana di questo splendente miracolo di
fedeltà a un sacramento ritrovato, da negletto che era a causa di preti novatori
come Lui e i Suoi amici "teologi della liberazione"?
Non basta quest'irresistibile onda anomala di preghiere per suscitargli qualche timido ripensamento
su quella improvvida diffida prefettizia che, anche alla luce (è il caso di dirlo) delle confidenze di devozione alla Gospa di Giovanni Paolo II, santo in pectore, non
sembra profumare di bucato, ma di zolfo?
Ugo Tozzini 8.XI.2013
Nessun commento:
Posta un commento